Il concerto intitolato “Dodici corde” può essere considerato un viaggio musicale fra due continenti. I mondi a cui si fa riferimento sono, innanzitutto, quelli geografici: l’America del Sud, in particolare l’Argentina, il Brasile, il Venezuela, ma anche la Spagna, la Francia e l’Italia; in secondo luogo sono mondi temporali, in cui si accostano musiche di autori contemporanei a musiche barocche o di derivazione popolare. Musica prevalentemente per chitarre, ma non solo, poiché ad esse si affiancano violoncello, contrabbasso, percussioni e strumenti ritmico-percussivi della tradizione. Caratteristica principale del concerto è infatti l’alternanza fra momenti ritmici e incalzanti e momenti delicati e introspettivi che costruiscono una trama sonora rispecchiante i molteplici possibili sguardi sulla realtà.